Sono giorni che il sole è coperto da una coltre di nebbia, quasi un grigio surreale.
Esce a tratti, sporadici, e colora il mondo di bello.
Un cane mi guarda da dietro il cancello. Scodinzola. Vuole che lo accarezzi. Gli sorrido. Chissà se i cani capiscono quando gli sorridi. Secondo me sì.
Un bambino mi saluta da dietro una finestra. Ha le mani piccole e il cuore grande, penso. Gli sorrido. Lui sono sicura che mi capisce e saluto anch’io.
Canto a squarciagola sulla mia bici che fa un rumore assurdo mentre pedalo a tutta velocità. Vedo una ragazza spaventata che mi guarda come se fossi matta. Vorrei fermarmi per dirle che sì, sono matta. Completamente. Ma anche tanto felice.
Le foglie sono gialle, marroni e di mille milioni di colori. Non è brutto l’autunno, è che io preferisco l’estate penso. Ma quasi mai le cose vanno come vorresti, soprattutto le stagioni.
Mi affaccio la mattina a abbracciare l’unica pianta che mi sopravvive. Forse perché me l’ha regalata Dario o, forse, perché la amo così tanto che quando fiorisce la bacio.
Guardo la pila di libri sul mio comodino. Sono un dono i libri belli. Leggo poesie che mi fanno sentire esplodere il cuore. Letteralmente eh. Le leggo e sento il cuore che mi si riempie di qualcosa di caldo e buono e profumato. Credo sia amore.
Sorrido allo specchio. A questa nuova me che era nascosta da qualche parte dentro. Non so dove. Sono felice che sia uscita fuori, ora che sono vecchia. Mentre sorrido vedo tutte le mie rughe. E da qualche tempo che penso siano belle, incredibile. Certamente più belle di chi non ne ha nemmeno una.
Con tutta la fatica che si fa a vivere, anzi che io ho fatto a vivere, almeno che si veda che ho vissuto.
Le nuvole, l’aria fresca, il profumo del mare. Il pane caldo, il caffè bollente, le mani di chi ami.
I sogni, le cadute, gli amici che ti cercano. I sorrisi, quegli amori non detti o detti male.
La paura, la gioia immensa e smisurata. La commozione e la gratitudine.
Sono giorni pieni. Vuoti e pieni, allo stesso tempo. Non ci avrei creduto mai che sarei stata così un giorno. Senza niente da conquistare e tutto vivere.
Niente da conquistare. Tutto da vivere.