Io sto qui, in questa mattina grigia di una primavera che tarda ad arrivare. Cioè, lei c’è. Ma è come se non ci fosse del tutto.
Ho sonno e i miei occhi sono stanchi e spenti. Sono notti che non dormo come si deve. Notti di pianti, levatacce nottambule e disperazione. La disperazione che dà essere stanchi e non poter riposare.
Ma chi mi conosce lo sa, io adoro viaggiare e difficilmente ci rinuncerei.
Posso rinunciare allo shopping, agli acquisti compulsivi online, ma non a quella sensazione che ti prende la bocca dello stomaco poco prima di chiudere la valigia e andare.
Ecco perchè sono qui che mi preparo a partire per San Vincenzo (che non so esattamente dove sia… Google maps mi salverà) questo weekend.
Non partirò sola però. Partirò con Dario, il nano malefico piccolo (di 10 mesi circa).
Sono contenta che vivremo questa avventura insieme, noi due. I sensi di colpa mi attanagliano visto che ho sempre così poco tempo da dedicargli quando siamo a casa. Tra il fratello che chiama di continuo (credo dica “mamma” circa 860 mila volte al giorno, giuro), le faccende, il lavoro, gli impegni extra. Il tempo è sempre poco. Ristetto e ridotto.
In questo weekend avremo del tempo per noi, per aprire insieme gli occhi nella meraviglia della scoperta. Chissà se gli piacerà il giro in treno all’interno del parco archeominerario di San Silvestro, se si accorgerà dell’ondeggiare continuo e sfiancante del mare quando usciremo in barca a vela, se asseggerà volentieri i piatti tipici come il caciucco o le bruschette all’olio (o forse non dovrei darglieli che è troppo presto?).
Sono curiosa di scoprire come reagirà al suo primo viaggio. Spero di scorgere nei suoi occhi quell’accenno di meraviglia che ho già visto negli occhi di Elio la prima volta che siamo partiti. Quella meraviglia che mi assale di fronte a un paesaggio che ancora non so, davanti all’inaspettato, al nuovo, all’insolito.
E’ per questo che amo viaggiare. Per l’ansia che mi coglie al momento della partenza e per l’incanto della scoperta. Incanto che non mi stanca mai. Mai. E ancora davvero mai.
Come vorrei leggere quell’incanto anche nei suoi grandi occhi spalancati sul mondo, così da voler tutto vedere, tutto provare. Allora sì, sarei fiera di me e potrei dire un giorno “Sono io che gli ho trasmesso questo amore per l’avventura, la scoperta. Insomma l’amore per il viaggio.”
Che poi, esiste forse qualcosa di più bello?
In questa avventura a San Vincenzo saranno con me l’adorabile (e adorata) Serena, il magniloquente Robi, un galantuomo di altri tempi Nicola e altri compagni di viaggio che ancora non conosco e che avranno la sfortuna di sopportarmi tra cui Silvia che affronterà con me e Dario il viaggio in auto.
Se pensate che possa interessarvi ci troverete su Twitter con l’hastag #sanvincenzo14 (se non sapete cos’è un hastag, tranquilli sopravviverete comunque.)
Ovviamente io “spammerò”, nano malefico permettendo, anche su Facebook e Instagram (e sì, pure su Google Plus.)
Vi bacio e vi abbraccio. Tornerò presto e avrò gli occhi ancora più belli (certo, ammettendo che ora li abbia).
Uh prima che mi dimentichi, un sentito grazie a Robi che mi ha invitata e pure allo Studio Giaccardi che lo ha organizzato questo blogtour toscano.
Volevo lasciarti il video del Blogtour #sanvincenzo14 http://youtu.be/BnPMq5K8WVg grazie ti aspettiamo
Grazie a te Alessandro e a presto 🙂
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