“Tutta la ricchezza dell’uomo è in ciò che gli manca”
Mario Andrea Rigoni
Ci sono mancanze che pesano.
Pesano sul cuore come macigni duri, che non se ne vanno anche se tu spingi e spingi e tenti di spingere ancora più forte.
Loro restano lì.
Le mancanze. Maledette loro.
Mi manca non avere il tempo che vorrei. Un tempo lungo, dilatato, fatto di passi lenti e ancor più lenti movimenti.
Certe persone mi mancano. Amicizie che credevi indistruttibili e chissà dove sono finite.
I lunghi pranzi, le interminabili cene, le notti brave, l’alcol a fiumi.
Mi mancano i sogni che sapevo fare ad occhi aperti. L’amore certo in modo eterno. Il sapere di contare per qualcuno, contare davvero.
Che quello dei figlio è un amore egoista che, forse giustamente, solo chiede e poco dà.
Mi mancano le risate senza pensieri. Le amiche di sempre che non vedo mai.
La mia Reggio Emilia, di panna e nebbia. I thè del pomeriggio, il cinema in un giorno feriale, le pulizie di casa rimandate per il mal di testa. Gli aperitivi molesti, le chiacchiere a non finire. La mia compagna di stanza. E chi per quella stanza passava, ospite anche solo per una notte.
Certe facce note, che cambiano, invecchiando. E che io non vedo spesso come invece vorrei.
Vivo così, di mancanze lievi, ma che pesano sul cuore. Un cuore che sente il tempo che ha perso e che sa che troppo ancora ne perderà.