Ho assistito a una scena in cui una mamma diceva al figlioletto di pochi mesi “Le regole prima di tutto!“. Invece, io rivendico la libertà di dire e fare l’esatto opposto e quindi… “Le regole sì, ma dopo di tutto!”
E non lo dico solo perchè sono una mezza hippy spiantanta o un‘anarchica repressa. Lo dico perchè spesso (leggi: 9 volte su 10) noi neo mamme ci facciamo veramente troppi problemi e cerchiamo, da inesperte quali siamo, di dare delle regole fin da subito ai nostri nani malefici. I quali (vi informo) sono molto più pazienti e freschi di noi e, proprio per questo, alla lunga l’avranno vinta.
In ogni caso non è questo il punto. Il punto è ok dare delle regole base:
- tipo la cacca (e intendo cacca, non una cosa che a voi fa schifo) non si mangia
- magari evitiamo di tirare i sassi in faccia alla gente
- si dorme, non per terra nella cuccia del cane, ma nel proprio lettino
Insomma delle regole minime di convivenza civile ci vogliono, ma per tutto il resto io dico: lasciate libero il nano malefico! Sì, avete capito bene: liberatelo! E liberatevi anche voi.
Dobbiamo imparare a dire no, non per abitudine, ma perchè davvero pensiamo che quella cosa non vada fatta. Ogni no va portato fino in fondo, fino alle estreme conseguenze del capriccio ostinato e imbarazzante. Non si torna indietro. Ecco perchè sono una sostenitrice del “no” sentito veramente.
Più spesso basta sapere ascoltare il bambino, capire cosa vuole, tirarlo dolcemente per la manica, abbracciarlo e sbaciucchiarlo. Attenzione non voglio dire che deve diventare il nano malefico più viziato della storia dell’umanità, voglio solo dire che forse piange o fa i capricci perchè ha fame, sonno, sete, caldo o freddo, forse sta male o forse ha solo bisogno di un po’ di attenzione. E allora dategliela.
Vorrei che mio figlio sapesse di poter trovare le mie braccia sempre aperte, per lui.
Oggi, domani e ogni giorno che verrà. Voglio che sappia che troverà un posto sicuro in cui rifugiarsi per ricaricare le batterie e ripartire per il mondo ad affrontare nuove imprese. Voglio che sappia che non lo giudicherò e non gli imporrò le “mie regole”, ma che saprò ascoltare le sue ragioni e solo dopo, forse e se ce ne sarà bisogno, farò valere le mie.
Mi è stato insegnato ad ascoltare, a pensare con la mia testa, a scegliere fin da quando ero bambina. Mia madre mi diceva “Fai quello che senti e non sbaglierai“.
Così dirò a mio figlio e sono sicura che non sbaglierà.
Allora dico, ok le regole basilari che consistono nel non ledere gli altri, adulti o bambini che siano, ma per il resto piccoli nani malefici unitevi e andate liberi per il mondo a scoprirlo ogni giorno con occhi nuovi. Come fossero aperti per la prima volta. Perchè solo così vale la pena vivere.
Photo credit: Il sito delle donne – Deabyday – Paconline
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