E’ dura essere genitori.
Bisogna essere altruisti, dare senza chiedere (mai) troppo. Concedere e cedere e rinunciare e lasciare correre. Piangere in silenzio e parlare sottovoce.
Soprattutto è dura perché la tua felicità, NON è quella di tuo figlio.
Non puoi (e non devi) controllarlo in tutto. Non puoi decidere (per sempre) cosa è giusto per lui e cosa no. Dovrai lasciarlo andare, prima o poi.
Che non significa smettere di amarlo, ma anzi amarlo di più e davvero.
Lasciare che scelga di accettare quel lavoro che lo porterà a 10 ore di fuso orario da te, a migliaia di chilometri di distanza.
Lasciare che scelga la ragazza sbagliata, nella speranza che se ne accorga non troppo tardi.
Lasciare che cada e pianga, perché solo così si scopre di avere la forza per rialzarsi.
Quello che possiamo fare, da genitori, è stare lì, in silenzio e rimanere pronti ad essere spalla solida dove appoggiarsi nel momento del bisogno. E quel momento arriverà, perché, presto o tardi, arriva per tutti.
Dovremo imparare ad attendere in silenzio quel giorno in cui saranno loro a chiederci consiglio. E darne senza prescrizioni.
Non dovresti fare, ma cosa vuoi fare?, cosa ti rende felice?.
E’ dura, lo so.
Ma se vogliamo crescere bambini felici e dare loro l’opportunità di essere, un giorno, uomini indipendenti è questo il nostro compito.
Essere presenti quando loro vorranno e defilarci quando invece saremo di troppo (e i genitori lo sono spesso, si sa).
Io voglio che i miei figli sappiano che, qualunque scelta faranno, se questa scelta li farà felici, io sarò al loro fianco. (Sempre ammesso che mi ci vogliano).
Voglio che sappiano che la mia felicità, NON è la loro.
Ma che, al contrario, è la loro felicità che farà anche la mia.
Perché l’amore, quello vero, non è possesso, ma libertà.