Reggio Emilia, vista con gli occhi dell’amore

Reggio Emilia è una piccola città nella pianura padana, una pianura che più pianura non c’è.
Qui la terra, vasta e infinita, accompagna lo sguardo fino a dove l’orizzonte scompare. E’ una terra che dà sicurezza perchè sai che più in là, c’è sempre e solo dell’altra terra. Terra da arare, terra da seminare.

Io amo questa terra e questa città. Se penso al “vivere in provincia” penso proprio alla vita a Reggio Emilia. Anzi a Reggio nell’Emilia.

10 motivi (d’amore) per visitare Reggio Emilia

1. E’ la città del Tricolore, qui è nata la bandiera italiana. Fu esposta nel 1797. In più è la città natale di Ludovico Ariosto, sì proprio quello dell’Orlando Furioso.

2. E’ una terra di poeti, cantanti, artisti. Da qui arrivano Munari, Ligabue il pittore e Ligabue il cantante, Daolio, unico e mitico, Giovanni Lindo Ferretti, Zucchero e tanti altri ancora.

3. Terra di partigiani come il comandante Diavolo o i fratelli Cervi.  Da qui passava la linea Gotica. In questa terra si respira ancora l’aria della libertà conquistata a duro prezzo. Anarchici, comunisti, sovversivi. Tutti uniti e profondamente divisi, in un’unica grande famiglia anticonformista.

4. E’ un’adorabile provincia italiana. Molto più grande di altre città è decisamente meno caotica, implacabilmente silenziosa e perbenista. Tutti sanno tutto di tutti. A mezzanotte la città è semideserta. Si incontrano solo pochi sparuti universitari. La domenica i fornai sono chiusi, i negozi sono chiusi, i bar sono chiusi. Tutto è chiuso. Si passeggia o si sta a casa.

5. E’ attraversata dalla via Emilia, intorno a questa importante via si snoda il centro della città. Case, palazzi, monumenti e tutta la vita. Tu lo sai che sei sulla via Emila e, come canta Guccini, sai anche che ti potrebbe portare da Las Vegas a Piacenza.

6. Ha dei bellissimi monumenti. Il Teatro Valli, meraviglioso. Il Parco della Vittoria, perfetto per una pausa al verde. Piazza San Prospero, piazza Fontanesi, piazza Prampolini. Il Duomo, la Basilica della Ghiara. Visitateli tutti. Perdetevi tra i suoi vicoli.

7. La cucina. Da provare senza meno i tortelli di zucca (dolci), l’erbazzone, una torta salata verde con sopra dei ciccioli e lo strutto (e come fa a non essere buono?), le chizze di pasta sfoglia sempre salate. Il forno più antico è Melli, ma non importa, tanto non sbaglierete comunque. Qui si produce il parmiggiano reggiano e no, mi dispiace, ma non è come il grana padano. I salumi, il prosciutto che è di Parma sì, ma si trova anche qui. E poi il lambrusco.

8. Si beve lo spritz, tanto spritz come fossimo già in Veneto. Andate in centro, cercate un locale e chiedete uno spritz. Ecco l’anima della città sta tutta in quel bicchiere color arancione.

9. Chiedete informazioni a qualcuno di Reggio. Sarà chiuso all’inizio, ma poi potrebbe addirittura invitarvi a trascorrere con lui la vostra serata. Gli Emiliani sono così. Chiusi in apparenza, danno il cuore se possibile.

10. Godetevi la calma, il silenzio, la nebbia fitta. Pensate che in questo clima inospitale, troppo caldo in estate e decisamente troppo umido in inverno, la gente sogna e spera. E qui, in questa Emilia fatta di terra, nascono sempre anarchici e poeti, gente dal sogno facile e dal cuore spesso infranto.

Amateli, come li amo io. Amate la città con la amo io.
Eccola la mia Reggio nell’Emilia, vista con gli occhi dell’amore, che rende bella perfino la nebbia fitta.

Photo credit: Paesi onlinePino MasciariRete Comuni Italiani CindystarSpritzlandiaRete Comuni Italiani

12 comments to “Reggio Emilia, vista con gli occhi dell’amore”
    • Grazie Silvia,
      a Reggio però ci ho vissuto anni fa, ora ci vivo solo di tanto in tanto 🙂
      Adesso sono stanziale a Rimini, sai com’è il richiamo del mare è stato troppo forte…

  1. Anch’io emigrata in Emilia anni fa (e per amore).
    Vissuta sempre in montagna, ora mi trovo a stare bene in pianura.
    E Reggio è un posto che mi piace moltissimo.

    • Ah l’amore fa fare certe pazzie…
      La pianura è rassicurante, e so che potrà sembrare un insulto ai miei concittadini riminesi, ma è il paesaggio che amo di più al mondo

  2. Pingback: in ogni caso, io [come lei] amo reggio emilia | Effeferro's Blog

  3. Bello, però (a parte il fatto che parmiGiano si scrive con una sola G),trovo molto strano che non abbiate parlato dei nostri cappelletti, specialità reggiana.

    • Grazie Mariella per la puntalizzazione sul parmigiano, per cui chiedo venia.
      Per quanto riguarda i cappelletti perchè lo trovi strano? Io parlo di quello che sento e non di quello che “dovrei” sentire.
      In più, sinceramente, io i cappelletti a Reggio Emilia non li ho mai mangiati… Sempre mangiati qui a Rimini invece.
      Se mi inviti tu però vengo ad assaggiarli volentieri 🙂
      Ah e grazie per essere passata di qui!

  4. Pingback: Questa terra, la mia Emilia | Nessun dorme

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