Trentadue

Trentadue sono gli anni che compio oggi.

23 anni e 6 mesi sono quelli che ho trascorso a scuola, dall’asilo nido alla laurea.
Ricordo code di lucertole che ancora si muovono, soprusi e rabbia soffocata. Ricordo corse a perdifiato e le prime, vere, amicizie. Mi ricordo la paura del buio e il mio sentirmi, sempre, fuori posto. Poi mi ricordo una città nella pianura, con la nebbia fitta e il freddo che ti entra nelle ossa, e mi ricordo la gente che ho conosciuto lì. Persone care, che sono dentro di me, sopra di me, come una seconda pelle. Che mi protegge, dalla nebbia, dal freddo e dalla paura.

16 anni d’amore. Quando in un corridoio spoglio di un istituto superiore ho visto un ragazzo, e l’ho amato.  Quel ragazzo che oggi dorme di fianco a me, nel nostro letto. E che amo, ogni giorno, ogni giorno un po’ di più.

Quasi 2 anni di gioia. Da quando è nato il mio piccolo nano malefico che mi fa ridere e mi fa divertire, poi mi fa arrabbiare e poi ci abbracciamo forte. Ogni giorno ringrazio che lui ci sia e mi domando com’era la mia vita prima. Com’era? Non lo saprei più dire.

22 anni di amiche, vere e così diverse da me. Oggi siamo tutte grandi, quasi tutte con dei bambini, con i nostri lavori e i nostri impegni. Eppure quando ci vediamo, io mi sento come avessi ancora 14 anni e ancora mi ricordo di quando, a squarciagola, cantavamo sul motorino. Come pazze. Felici e pazze.

5 + 8 nni. 5 anni trascorsi nella mia seconda casa, la mia adorata Reggio Emilia. Dove ho riso a crepapelle, dove ho pianto abbracciata stretta, dove ho trascorso giorni e giorni a vivere insieme a chi nel mio cuore ha, e sempre avrà, un posto d’onore. Pranzi, cene e apertivi, feste e chiacchiere fino all’alba, silenzi e risate, non sentirsi soli mai per 5 lunghi anni.
8
sono gli anni trascorsi da quando l’Università è finita. Da quando sono entrata ufficialmente nel mondo dei grandi. Tra lavori più o meno gratificanti, tra diffcoltà e testardaggine, tra desideri e realtà. Oggi sono qui, in quest’isola felice.

26 anni trascorsi dal primo viaggio, sul Lago di Garda, con i miei genitori. E da quel viaggio l’esigenza di fermarsi per poi ripartire.

26 anche gli anni da quando ho scoperto l’amore per la lettura. Leggere, soli, nella mia cameretta da bambina, leggere in treno, leggere a letto, sul divano, nel parco. Leggere. Con la musica nelle orecchie. E’ così che si scopre un mondo fantastico, popolato di amici e amori appassionati. Chi non legge si perde un mondo favoloso dove il dolore, la gioia, la guerra e la passione, sono il quotidiano vivere.

Ecco perchè i miei trentadue anni non mi fanno paura.
Perchè sono molti di più quelli che ho vissuto, profondamente.
E profondamente spero di invecchiare e che gli anni a venire passino via come foglia al vento, lieti solo del loro vivere.

 

4 comments to “Trentadue”
  1. Buon compleanno Valu.
    Non dovrei dirlo per non alimentare la fiera della commozione ma questo articolo mi ha strappato una lacrima.
    Grazie perché di tutti quegli anni della tua vita, 2 li hai donati anche a me…come collega e amica speciale!
    Ti voglio bene

    • Non so come risponderti perchè dovrei essere smielata e dolcissima e lacrimosa.
      Tu sai quanto sei importante per me.
      E ora, come le adolescenti: ti vi bi. Ma te ne voglio davvero tanto.

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