(È incredibile come, quando ti permetti di sentire il dolore e la paura, dolore e paura che ti spaccano l’anima a metà, riesci a sentire anche altre emozioni bellissime. Di gioia, gratitudine e tanto, tanto amore).
La meraviglia delle piccole cose che ho sentito in questi giorni difficili (o anche fai caso a quando sei felice).
Il tovagliolino di carta intorno alla tazza bollente del caffè, che la signora che mi prepara il caffè tutte le mattine me l’ha messa con un amore e una cura che sembrava la mia mamma. Il sorriso di un bimbo ogni volta che ci incontriamo al mare. Io lo guardo, lui mi guarda e ci sorridiamo forte.
Un messaggio dolce che mi ringrazia. Quando sono io che dovrei ringraziare lei. Grazie che mi hai fatto entrare, ha scritto. E io che le vorrei dire grazie che ci sei invece.
Chi ha trovato il tempo per me, per venire un momento a ascoltarmi o consolarmi. Il sole, che non è mai stato così splendente come in questi giorni. E il blu del cielo che si riflette nei miei occhi.
Il mare che l’acqua era limpida e trasparente, come la mia anima tormentata.
Un regalo inaspettato che mi ha fatto sorridere di uno dei miei sorrisi più grandi. Un amico preoccupato per me che viene a trovarmi in ufficio e mi vede, davvero, forse per la prima volta.
I bicchieri di prosecco che sono un gesto d’amicizia, le risate sotto l’ombrellone. I silenzi tra amiche, gli abbracci stretti. I “come va” sentiti. I saluti quasi nascosti tra gente che si vede tutti i giorni, ma non si conosce. Che meraviglia la timidezza che fa sembrare scostanti e invece, dietro c’è un cuore grande.
I concerti, i balli, le canzoni urlate a squarciagola che chi se ne frega se sono stonata, una ragazza che mi sorride e mi dice “che bello vederti ballare”.
Un messaggio che mi potrei tatuare sul cuore che diceva “Devi scrivere un libro”, gli abbracci del mio babbo, un amico che mi cerca per confidarmi un segreto che per me è, sempre, sempre, sempre un regalo quando qualcuno si fida di me.
Chi, dopo aver parlato con me, mi dice “sto meglio”. Che in realtà, mi sa che sto meglio anche io. Chi mi ha ascoltata, capita, ma anche chi ci ha solo provato che per me è già tanto.
Chi mi ha fatto ridere di cuore. E poi i sorrisi nascosti e anche quelli che si vedono da lontano. Le corse in bicicletta, gli amici che non vedi da un po’ e, quando li rivedi, è come se fossero sempre stati qui. I baci sulle guance dei bambini, una delle cose più belle del mondo. I baci sulle guance.
Il canto degli uccellini la mattina, l’alba che sorge ogni giorno, la notte quando Dario respira piano di fianco a me. Elio che mi guarda e ride. Elio e Dario, tutta la mia vita.
Il caffè bollente, le carezze dolci. Gli incontri dopo tanto tempo. Chi ti guarda negli occhi, davvero. E chi fa fatica a farlo.
Sì, c’è tanta meraviglia nelle piccole cose. O anche quando sei felice, facci caso.