Il decalogo del bon ton online (ovvero ciò che proprio non sopporto)

Chi mi conosce sa quanto so essere polemica e bacchettona. Così sarò in questo post (vaneggiante come al solito) dove vi racconto cos’è che proprio non riesco a digerire nella mia vita online. (E poi mi chiedo, un po’ di bon ton ha mai fatto male a qualcuno?)

La mia faccia da bacchettona moralista fastidiosa eccetera eccetera

Proprio non sopporto:

1. le abbreviazioni tutte: “nn”, “cmq” e affini. Ci vuole un misero secondo in più per scrivere “non” e “comunque”.

2. Se non siete certi di come si coniuga un verbo riformulate la frase con il tempo all’infinito. Non si riesce a leggere un post con i congiuntivi o i condizionali sbagliati. Non si riesce proprio.

3. Forse vi è sfuggito, ma è da tempi immemori che il maiuscolo non va usato se non per segnalare che state urlando o che siete molto, ma molto, infastiditi. E io sono dell’opinione che, se possibile, non si urla nè online nè offline.

4. Vi giuro che è sufficiente un punto esclamativo. Uno soltanto. Non è obbligatorio usarne sempre tre consecutivamente, uno è abbastanza. E poi, anche se scrivete una frase senza punto esclamativo, va bene lo stesso eh, la capiamo comunque.

5. Se avete più di 12 anni (e io so che avete più di 12 anni) vi scongiuro di non usare la “x” al posto del “per” o, ancora peggio, “xchè” o “xò”. Ve lo chiedo al fine di farmi vivere ancora qualche anno: scrivete “perchè” e “però”. Grazie. Grazie di cuore.

6. Per i punti interrogativi vale la stessa regola dei punti esclamativi. Uno è sufficiente. Se proprio siete stupiti, ma davvero stupiti, e volete farlo sapere al mondo intero ve ne concedo due. Due al massimo, chiaro?

7. Siate parchi con l’utilizzo delle faccine (ma non con quello dei cuori).

8. Attenzione: “ce n’è” è diverso da “ce ne.”. Così come “ce l’ho” e “ce lo“.

9. I puntini di sospesione sono tre e tre soltanto, non si scindono, viaggiano insieme…

10. Gli spazi nella punteggiatura vanno sempre dopo e non prima i segni d’interpunzione.
Esempio: corretto. Esempio :sbagliato.

I refusi non sono errori, sono appunto refusi, errori di battitura. Ma attenzione, non tutto può essere considerato refuso.

Lo so, lo dicono anche i miei capelli bianchi, sono vecchia, dentro e fuori. Non me ne vogliate.

Photo Credit: la foto è di Michela Simoncini

29 comments to “Il decalogo del bon ton online (ovvero ciò che proprio non sopporto)”
  1. io non spesso ma lo faccio uso xhè… molto semplice scrivo i post a volte dal cellulare e faccio prima… io invece non sopporto chi passa e chi non fa commenti…un post letto 66 volte e nessun commento mi sembra poco…io quando passo leggo e commento altrimenti non leggo affatto….ciao

    • Grazie per avermi lasciato il tuo commento e la tua opinione. I commenti sono sempre graditi ma nessuno è obbligato a farli, sono come gli auguri di Natale per me. O li fai sentiti o meglio non farli no? 😉

  2. non dimentichiamoci di
    fa/fà
    facce/faccie

    Ultimamente (ultmmnt) l’ho visto ((o “lo visto”?) addirittura in una presentazione di una web agency per piccoli proprietari di ecommerce: il contenuto era ottimo, ma quegli errori mi han fatto venire il voltastomaco.

    • Grazie Claire,
      me lo avevano già detto, ma ammetto, senza pudore, che sugli accenti sono ignorante. Questo non vuol dire che io non possa migliorare in futuro.

    • concordo con Paola.almeno su twitter ce li concedi?
      per il resto son d’accordo con te quasi su tutto.
      Dico quasi perchè io faccio forse troppe faccine, più che altro perchè online senza emoticons spesso si rischia di risultare antipatici. Ma probabilmente sono solo mie fisse.

  3. Vale sei agguerritissima!
    Ho letto il post perché l’aveva condiviso Nicola e ora ne capisco il motivo. Io e lui perseguiamo una battaglia contro l’itagliano considerato un’opinione (il “gl” era voluto… e sentito!). Gli accenti non è difficile impararli. Basta andare a memoria.
    Non c’entra nulla se sei vecchia, ma si tratta di italiano che è uno e uno solo. Se vuoi ho tanti altri punti da aggiungere, presi direttamente dal web. Mi capitano così senza che nemmeno lo chieda.

  4. Ciao Valentina.
    D’accordo sul fatto che, se decidi di scrivere, dovresti quantomeno saperlo fare…
    Però il punto 4 te lo contesto: io leggo (e scrivo) da vecchietto quale sono da tanto tempo, e i 3 punti esclamativi si usano eccome…

    http://www.treccani.it/enciclopedia/punto-esclamativo_%28Enciclopedia-dell%27Italiano%29/

    Secondo me, come in tutto, basta la misura nelle cose.
    Le faccine ed i xchè non son colpa di chi li usa ma di chi non è riuscito ad insegnare la nostra lingua scritta a coloro i quali scrivono in quel modo.
    Perché mi hanno insegnato che non si nasce imparati!!!
    (cit. Principe Antonio de Curtis in arte Totò)
    Sii felice…

  5. Non so se sei vecchia ma hai decisamente ragione. Io aggiungerei: se non sai scrivere in inglese, non scrivere in inglese. E se decidi comunque di farlo, non affidarti all’aiuto di Google Translate. Ho visto cose…

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