Del tempo che scorre e di quello che resta…

Il tempo scorre.
Lo dicono le rughe sul mio viso, i capelli bianchi che, per quanto cerchi di nascondere, tornano sornioni a brillare candidi al sole.

Lo dicono i cedimenti del corpo e della mente, segni inequivocabili dell’età.
Lo dice il mio amore per il silenzio, per le albe solitarie, per le lezioni di yoga in spiaggia alle 6 del mattino.

Lo dicono i miei figli che fioriscono giorno dopo giorno, lasciandomi addormentare con il sorriso sulle labbra.

Lo dicono i miei ricordi dei tempi andati.
Di me bambina e del dolore provato come fuoco su carne viva.
I ricordi di me adolescente, troppo sciocca per capire davvero e troppo intelligente per restare del tutto ignara.
I tempi di me, giovane ragazza, libera e spensierata.
I miei amici dell’università che decidono di sposarsi, fare figli, separarsi.

Tutto mi ricorda il tempo che scorre e inesorabile incede. Ma io sono felice. Felice.

Felice perché sento che tutto il tempo passato è stato tempo “giusto”. Tempo utile. Tempo dedicato ai sogni sempre nuovi che affollano la mia vita. Tempo dedicato alle sfide di ogni mattina per arrivare a sera con il sorriso.
A volte ho vinto, spesso ho perso. Ma sono qui.
Con il viso al vento, a cercare con gli occhi il mare.

E non mi stanco mai di ripetermelo.
Di ripetermi che i miei capelli bianchi, le mie rughe, i segni inequivocabili del tempo che passa e della vecchiaia che avanza, mi rendono ancora più bella.
Perché dentro i miei occhi ora c’è il sole e la pioggia, la fredda neve gelata e la sabbia bollente, la nebbia che tutto confonde e il cielo limpido di una mattina soleggiata d’inverno.

C’è tutto. Vivere non è nient’altro che accettare questo tutto. Lasciarlo scorrere come acqua su di sé. E piangere, quando è il momento di farlo. E urlare. Ridere. Correre. Scappare e fare l’amore. E poi, a un certo punto, semplicemente fermarsi.

Chissà se un giorno mi fermerò anch’io.
Intanto guardo il sole che splende tra le nuvole e penso che niente doveva andare diversamente, perché tutto quel che è stato, ogni singola scelta e ogni singolo errore, mi hanno portato qui.

Questo post è un calice alzato in alto per brindare alla vita. A quella che è stata e a quella che è. E certamente anche a quella che sarà. Perché se di vita ne abbiamo solo una, tanto vale godersela.

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