Ai sopravvissuti, come noi. Ai supereroi.

Ai sognatori, alle anime perse. A chi ha mollato, a chi ha perso tutto, a chi non rinuncia a provarci.

Agli amici e alle amiche, balsamo del mio cuore. Alle mie e altrui paure, alle albe silenziose, ai tramonti sul mare.

Al pane caldo appena sfornato, al Campari che rimedia a numerosi mali. A chi soffre, a chi ha sofferto e anche a chi non vuole soffrire più.

A chi ha perso la speranza, a chi l’ha ritrovata, a chi ha scoperto che a volte perdere significa vincere. A chi ci crede, a chi crede in me, a me, che ogni tanto ci credo anche io.

A chi mi ama, a chi io amo. A chi mi ha amata e anche a chi, io, non amo più. Alla mia rabbia, alla tua rabbia, ai sogni che ho tirato fuori dal cassetto e stanno lì, pronti per essere realizzati.

A chi è caduto, a chi si è rialzato, a chi è rimasto un po’ giù che va bene anche così. A chi sa ascoltarmi, a chi raccontarmi, a chi ha fiducia in me, forse più di me.

A chi mi ha mentito, a chi mente a sé stesso, a chi dice, sempre e comunque, la verità. Alle botte prese, a quelle date. Alle notti insonni e alle corse in bici. Alla natura che splendida placa ogni ansia.

Al mare e al blu del cielo. Alle stelle che rischiarano la notte dei viaggiatori. A chi ha avuto il coraggio di partire e anche a chi ha scelto di restare nel porto. A chi guarda in faccia i suoi demoni, a me che ci provo ogni giorno.

Ai sopravvissuti, come noi. Ai supereroi. A chi ha fallito. A chi piange di notte, solo. E a chi trova la forza per sorridere ancora il giorno dopo.

Agli sbagli commessi, agli errori di valutazione. Al dolore lancinante e alla gioia pura. Alla vita, bellissima e complicata.

A chi la fa facile, a chi la rende più difficile. A chi avrebbe voluto, a chi non ha potuto. A chi è quello che è.

Ai dubbiosi, agli indecisi, ai paurosi della vita. Agli arrabbiati, agli innamorati. A chi non ci crede più. Al sole che sorge ogni mattina, alla luna che splende impavida. Alle onde del mare, al vento tra i capelli. Alle mie rughe, al mio sorriso e alle mie lacrime. E anche alle tue.

Ai tramonti, a chi crede che la fine sia un nuovo inizio, alle canzoni stonate. Agli abbracci, ai baci, ai saluti sentiti. Alle poesie, ai libri, ai biglietti d’amore.

A me, bambina. E alla vita, tutta, esattamente così come è.

Grazie 2023.

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