Fare un figlio: questione di scelte

Voglio svelarvi una grande verità: fare un figlio è una scelta, non un obbligo.

Una donna non è tenuta a fare, desiderare o sognare dei bambini. Non importa cosa ne pensano gli uomini e non importa nemmeno cosa ne pensano le mamme che vorrebbero tanto diventare nonne. In questo caso (come in molti altri, mi dispiace per voi amici maschietti) conta solo ciò che desidera la donna.

Forse è una notizia scioccante per molti, ma una donna può realizzarsi ed essere felice anche senza piccoli nani malefici a seguito. Può voler fare carriera, viaggiare, godersi il suo uomo o semplicemente vivere la sua vita tranquillamente.

E allora perchè io ho scelto di avere un figlio? Appunto, per scelta.

L’immagine che più si addice alla mia storia è quella di un albero.

Ho le mie radici, profonde e radicate nella città dove vivo, in mia nonna. Una donna forte col sorriso serio, una donna che ha cresciuto sei figli soppravvivendo a due guerre, una donna che sapeva dirti in faccia quello che pensava e anche quello che non avrebbe dovuto pensare. Una donna che è il mio modello di vita e dell’essere donna. Forte e un po’ brusca, ma capace di commuoversi per una carezza inaspettata, da scacciare via con la mano.

I miei genitori sono il tronco di questo albero, ormai solido e forte. E so anche che, parte di quel tronco sono io e i miei rami sono folti e verdi. Volevo che su questi rami crescessero dei fiori che, chissà, un giorno forse saranno poi dei frutti.

Per questo desideravo un figlio.

Non volevo averlo troppo presto, ma neanche troppo tardi. Non lo volevo a 20 anni quando ancora il mio desiderio più grande era stare sveglia fino all’alba a filosofeggiare, nè lo volevo a 40 anni quando credo che ormai la mia vita avrà preso una direzione precisa. Lo volevo a 30. 30 anni era l’età giusta per me. Ma, sono convinta che non esite un’età giusta per volere dei bambini. Ogni donna sa quando lo vuole e quella è l’età giusta per lei.

Se la scelta è consapevole e non è dettata dalla paura di crescere (o dalla paura di invecchiare) è una scelta serena, limpida, chiara, felice. Se non siete sicure, ditelo a voi stesse e agli altri: “non è un obbligo fare figli“. Non lo è davvero. Se pensate di desiderarlo e vi sentite impreparate, benvenute nel club delle mamme.

E quando non avrete più tempo per voi, per leggere, scrivere, uscire, quando fare una doccia sarà un’impresa titanica da inserire in agenda tra i vari impegni, quando le vostre notti saranno insonni e le vostre giornate saranno incasinatissime, vi farete una domanda: “Ma davvero ne è valsa la pena?”

E la risposta, care mie, è e sempre sarà una soltanto: ““.

Photo credit: Vita da mammaMamma Pour FemmeLa gravidanza

7 comments to “Fare un figlio: questione di scelte”
  1. è proprio vero: nel 2012 fare figli è una scelta.
    E sono d’accordissimo che è una scelta che la donna deve fare: deve sentirsi pronta, deve volerlo. E in più deve essere abbastanza fortunata da avere un compagno/marito che condivida questa scelta.

    Probabilmente molte (troppe) relazioni finiscono per la codardia degli uomini: essere pronti a essere genitori? Come si fa a capirlo? Me lo chiedo spesso anche io e mi rispondo che non si può essere pronti a fare da madre o da padre. E’ qualcosa di unico: non è come imparare a guidare o a cucinare…

    E’ anche vero che non è un obbligo fare figli: ma secondo me nel 2012 prevale l’egoismo degli individui (“mi voglio divertire”, “devo viaggiare”, “voglio fare carriera” ecc…) e ci dimentichiamo che fare figli è un dovere morale e un’esigenza di sopravvivenza per la nostra specie. A volte – a mio parere – ci illudiamo di essere eterni.

    • Grazie Cris per il tuo commento.
      Lo condivido solo in parte però. Credo che sia giusto non avere paura di crescere e assumersi delle responsabilità, così come è vero che, oggigiorno, prevale l’egoismo.

      Non sono d’accordo sul fatto che fare figli sia un dovere morale.
      Sono una sostenitrice della libertà di scelta, in senso assoluto e ad ogni costo. Non è forse meglio, anche per la società, una donna e un uomo felici senza figli piuttosto che una famiglia con bambini a seguito dove tutti sono infelici?
      Ovvio io penso di sì ma a ognuno il suo pensiero 🙂

  2. Io penso che a grandi linee diciamo la stessa cosa, solo con alcune sfumature diverse.

    Anche io non penso che fare figli sia un dovere, nè che solo facendo figli si possa essere felici…

  3. Ti ho appena scoperta. Blog meraviglioso che spero darà alcune risposte a mille domande. 🙂 Adoro viaggiare, prendere aerei e camminare in città nuove. Ci sono giorni in cui penso che tutto ciò non può collimare con un figlio. Ci sono giorni in cui vorrei che la mia bimba/il mio bimbo fossero con me a scoprire tutto questo..e allora, viaggiare avrebbe un senso ancora più bello: essere il tramite tra oggi e domani.
    Grazie, semplicemente

    • Dorina, grazie a te per le tue belle parole che mi fanno commuovere.
      Fare un figlio è un’esperienza bellissima che, certo, richiede alcune rinunce. Niente, per me, può però essere paragonato al senso di pienezza che ho provato al primo sorriso che mio figlio mi ha fatto. Lì, in quell’istante, ho capito tutto. Ho capito che era lui adesso che riempiva tutto il mio cuore e per quel sorriso sono disposta a tutto, rinunce incluse 🙂

  4. Ho 31 anni e mi piacerebbe tanto poter diventare mamma assieme al mio adorato compagno, poter crescere il frutto del nostro amore ed educarlo alla gentilezza e alle cose importanti, ma sembra che nel 2012 si debba prima avere un lavoro, un posto, due stipendi per poter far fronte alle spese che raddoppieranno, così mi dicono i miei genitori…Io sento che il mio ruolo è quello di amare ed educare in modo sano le nuove generazioni, non quello di far carriera in un mondo che ci vuole solo oggetti e macchine da profitto. Certo, sono daccordissimo con un’attività che non occupi tutta la giornata e che arrotondi le entrate, ma il ruolo principale della donna, secondo me, è quello di amare e prendersi cura del mondo. Grazie dello sfogo.

    • Grazie a te, per aver condiviso con me la tua storia.
      Se ti può consolare, il mio ragazzo non ha ancora un lavoro fisso (temo non l’avrà mai). La casa la dobbiamo ancora costruire, quasi da zero.
      Certo, le paure e le incertezze sono tante, così come le difficoltà da affrontare. Temo che tante resteranno per sempre.
      In ogni caso, non mi sono pentita mai della scelta che ho fatto. Sono convinta che una persona debba fare quello che sente e non sbaglierà di certo.

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