Non lasciate i figli a casa

“Non lasciate i figli a casa a smussare l’ironia degli spigoli,
a relazionarsi con la tranquillità degli angoli,
a impossessarsi del buio,
a scegliere sul divano le pietre di paragone,
a fare la guardia alle frontiere del giardino,
a terrorizzare le facce dentro gli specchi dei bagni,
a lavarsi le mani per ogni giorno che passa,

non lasciate i figli a casa a ordinare i cassetti dove sistemare i cattivi maestri,
a chiamarti papà quando sono stanchi,
a muoversi in equilibrio sopra un filo di vento,
quando le foglie si staccano
e pesano sulla loro immaginazione.

Non lasciate i figli a casa a capire da soli
il perchè di questo cadere naturale,
senza una spiegazione”

Niente, in questo post non voglio dirvi niente.
Solo trascrivere una poesia che mi ha emozionata fino al midollo, mi ha fatto sentire i brividi lungo la schiena, staccare il cervello e farlo vagare libero negli abissi dell’Universo, quello con la U maiuscola.

Mi ha fatto intrecciare le mani sulle gambe, sedermi calma su una sedia a dondolo, lasciandomi carezzare i capelli dallo sventolare lieve del vento caldo di questa Rimini assolata e affollata.

Mi ha fatto ricordare cos’è che conta:

il silenzio,
le mani piccole del mio amore,
le mani grandi del mio grande amore,
l’abbraccio forte di un’amica cara,
il sorriso dolce della mia mamma ora nonna,
il libro che ho aperto sul comodino,
il cinguettio dei passerotti,
una lucertola ferma sul tetto,
il gatto che miagola da solo,
il mare che profuma di sale, onde e pesce,
la mia città bella e silenziosa di mattina presto.

Il cielo azzurro e il mare che fa vagare lo sguardo fino a laggiù dove il lontano è davvero lontano,
le onde continue e incessabili col fragore dello schianto perpetuo,
il rumore dei passi su un prato di foglie secche,
le urla dei bimbi nel parco,
le urla di chi piange forte,
un sorriso muto,
una risata di cuore che contagia chi la sente.

Ecco perchè io non lascio mio figlio a casa, lo porto con me, in giro per questo strano mondo. Così, insieme, ogni giorno, noi scopriamo perchè la vita è bella e per quale ragione, vale davvero la pena di vivere. Il vivere stesso.

Poesia (meravigliosa) di Andrea De Alberti, anno 1974, nato a Pavia.

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